Una stanza “logo-motoria” per apprendere lingue e storie

Presentazione ufficiale al Kulturni dom per la Stanza logo-motoria inventata dalla docente di sostegno goriziana Serena Zanolla.

Alla dimostrazione, promossa nei giorni scorsi dalla struttura di via Brass nell’ambito del progetto Leonardo oltre i confini, hanno partecipato diversi adulti e bambini, i quali sono stati invitati a disporsi su un tappeto interattivo suddiviso in nove zone seguendo fedelmente le istruzioni dell’insegnante. Le persone, muovendosi tra le varie sezioni del tappeto, in pratica venivano filmate da una webcam e con i loro movimenti attivavano dei suoni specifici (versi di animali, parole, rumori). Tutto poi veniva filtrato tramite un hardware e un software (Resonant memory) ispirato a una tecnologia in uso, inizialmente, in ambito artistico e soprattutto nella danza.

Zanolla, dottore di ricerca in Comunicazione multimediale, ha adattato il programma e lo ha perfezionato nel corso degli ultimi 10 anni, periodo in cui lo ha attivamente utilizzato nel suo lavoro. «Un suono è diverso da una parola scritta o da un’immagine, può diventare qualsiasi cosa con la nostra immaginazione. È qualcosa a cui non siamo più abituati. Io ho adattato questa tecnologia all’apprendimento e alla disabilità grave ma è un sistema che si può usare anche con i bambini e gli adulti normodotati, ad esempio, nello studio delle lingue». Nel Ridotto in via Brass si è potuta costatare, infatti, la versatilità di questo spazio interattivo. Si possono creare delle storie ogni volta diverse, a seconda degli stimoli sonori provenienti dalla singole parti del tappeto. Un gruppo di bambini, ad esempio, si è mosso sulle tracce di un racconto scritto da Andrea Bellavite. Si possono poi progettare percorsi di apprendimento dove determinate aree si attivano solo nel caso si sia compiuto un percorso prestabilito nel modo corretto.

Ad ottobre la docente inizierà a presentare l’iniziativa nelle scuole, anche se in molti istituti la Stanza logo-motoria è già stata utilizzata. Gli interessati potranno così cercare i finanziamenti necessari per sperimentare questo progetto che consente di soddisfare i bisogni educativi di tutti gli alunni nel rispetto dei loro diversi stili cognitivi. Qualsiasi aula scolastica potrà così essere trasformata in un ambiente interattivo multimodale.